ZUCCHERO BIANCO: condannato o assolto?

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ZUCCHERO BIANCO: condannato o assolto?

Lo zucchero bianco, o saccarosio, è un composto chimico organico della famiglia dei carboidrati, estratto da un vegetale il cui nome scientifico è Saccharum officinarum. Proviene dalla Nuova Guinea dove, secondo i botanici, sarebbe stato addomesticato alcune migliaia di anni fa…
E’ entrato nelle nostre vite e non ne esce più!!!

Sono molte le persone che ne sono “dipendenti”: sapevate che, in media, consumiamo circa 24 kg pro-capite all’anno, ovvero 2 chili al mese di zucchero?!
Risulta doveroso fare chiarezza sulla vera natura dello zucchero bianco, quanti tipi di zucchero esistono, valutare i potenziali rischi e una serie di alternative naturali che ci permettano di rendere la nostra vita un po’ “più dolce”, senza necessariamente compromettere la nostra salute … e l’ambiente

Zucchero integrale, zucchero bianco, mascobado, di canna o di barbabietola?

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E’ questo il dilemma ogni mattina, di molti che si ritrovano al bar a prendere il caffè…
Che sia zucchero integrale, bianco, mascobado, di canna o di barbabietola è sempre la stessa maledetta e preziosa molecola: saccarosio.
Quello grezzo di canna vince tra foodies, salutisti e bionatural chic. Ma dal punto di vista chimico-nutrizionale non ci sono differenze, nemmeno in termini di calorie.
Tutto lo zucchero è ricavato dalla canna da zucchero e, in quantità minore, dalla barbabietola da zucchero.
I processi di lavorazione si assomigliano: dal succo di entrambe le piante si ricava lo zucchero bianco. Le differenze di colore e sapore dipendono solo dalla quantità di residui di melassa (dall’ 1% al 5%), un liquido dolce e viscoso con piccolissime quantità, irrilevanti dal punto di vista nutritivo, di potassio, ferro, magnesio e vitamine.
Non ci sono prove scientifiche a sostegno del fatto che lo zucchero bianco sia più dannoso di quello grezzo.
Ma, bisogna dirlo: la melassa rende più acido lo zucchero e aumenta la sua capacità di assorbimento dell’acqua, caratteristica utile per preparare torte e biscotti che si mantengano morbidi.
Un’ingiustificata pigrizia ci porta forse a ragionare per analogia con la farina integrale che, rispetto a quella bianca, conserva davvero preziosi nutrienti.

Come si ottiene lo zucchero bianco?

Per essere così bianco, lo zucchero subisce numerosi trattamenti: viene depurato con latte di calcio (provocando così la perdita di enzimi e sali); per eliminare la calce in eccesso e per schiarirlo viene trattato chimicamente con CO2 e con acido solforoso; viene poi filtrato e decolorato con carbone animale che si ottiene dalla calcinazione di residui animali come ossa o sangue e che è dotato di forte potere decolorante e assorbente; poi, per essere sbiancato del tutto, viene trattato con coloranti spesso derivati dal catrame (sì, quello petrolifero) potenzialmente cancerogeni.
Per essere assimilato, il saccarosio prende direttamente dal nostro corpo vitamine e sali minerali, come ad esempio il calcio. Per questo motivo, lo zucchero bianco raffinato è una sostanza che crea una forte acidificazione del sangue, costringendo il nostro organismo ad attingere alle proprie riserve di sali minerali per mantenere il ph ad un livello accettabile.

Quali le conseguenze di un uso prolungato ed eccessivo di zucchero?

  • indebolimento delle ossa, carie dentaria, artrosi, osteoporosi
  • a livello intestinale si possono avere alterazioni della flora batterica, coliti e diarrea
  • effetti sul sistema nervoso, che si traducono in stati di irritabilità o euforia, ma anche depressione, che è spesso favorita da un eccessivo consumo di zucchero
  • diversi tipi di infezioni ginecologiche, come ad esempio la candidosi: considerate che la Candida Albicans è un fungo saprofita, fondamentale proprio nella digestione degli zuccheri mediante un processo di fermentazione, ovvero questo fungo si nutre degli zuccheri
  • dal punto di vista estetico un eccesso di zucchero può portare alla caduta dei capelli, formazione di cuscinetti adiposi, cellulite e ritenzione idrica …

Lo zucchero crea una vera e proprio dipendenza, come una droga: conosciamo tutti gli effetti dei picchi di glicemia nel nostro sangue, provocati dal rapido assorbimento dell’amato zucchero.  Il problema è che questi interessano anche il nostro pancreas, che per fronteggiare questi sbalzi, mette in circolo l’insulina nel sangue rischiando di portare a crisi ipoglicemiche. Da non dimenticare poi che lo zucchero, insieme a caffè ed alcoolici, come primo killer delle vitamine del gruppo B presenti nel nostro organismo, può portare a gravi malattie metaboliche: prima su tutte il diabete.

Alternative allo zucchero bianco?

Non sono pochi i motivi per ricorrere alle alternative a questa sorta di droga alimentare.  Sappiamo che lo zucchero non fa bene, ma non sappiamo quanto faccia male. Ci sono ancora pochi studi riguardo i sostituti naturali dello zucchero nei dolci (malto, sciroppo d’agave, sciroppo d’acero, miele), e quelli sui dolcificanti artificiali danno sempre risultati contrastanti.
Il mio suggerimento è quello di adottare una linea prudente: nell’alimentazione quotidiana cercare di prediligere gusti naturalmente dolci provenienti da frutta (fresca, cotta, disidratata), da cannella, vaniglia o radice di liquirizia; abituarsi a bevande non dolcificate (gli infusi di frutta, ad esempio, sono più aromatici rispetto al tè); fare attenzione allo zucchero nascosto (ad esempio in bevande solubili o yogurt alla frutta). I dolci veri e propri, se consumati con moderazione sia come quantità che come frequenza, non incidono sul rischio di cancro o altre patologie: meglio però scegliere quelli fatti in casa e meno zuccherini (evitando ad esempio meringhe e meringate, torrone, croccante, caramello). I dolci da supermercato o da distributore lasciateli dove sono: oltre ad essere ricchi di zucchero, sono fatti con grassi vegetali raffinati, farine raffinate, contengono spesso conservanti e additivi chimici; non vi saziano, aumentano esponenzialmente la voglia di altro dolce

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Conclusioni

E’ tutta una questione di misura (quantità), associato alla sedentarietà: il consumo smodato di zuccheri e bibite zuccherate non fa altro che stressare giornalmente il pancreas costretto a produrre quantità enormi di insulina per contenere il traffico di zuccheri nel sangue. L’effetto collaterale di tutta questa insulina? Grasso!
Se sommiamo l’abuso di zuccheri, gli interventi massicci di insulina e la sedentarietà si producono davvero degli effetti preoccupanti: grasso, predisposizione al diabete e a malattie cardiovascolari, nonché rischio di cancro
Non è lo zucchero in sé ad essere dannoso, ma il suo abuso, così come per tantissimi altri cibi…
Per una mattina, provate a prenderlo amaro il vostro caffè!!!

Enrica
Biologa Nutrizionista