Con i piedi per terra!

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Con i piedi per terra!

Sono una delle parti del corpo meno valorizzate dal punto di vista funzionale, trascurati e spesso ingabbiati in strutture più belle che utili.
I piedi rappresentano, dal punto di vista anatomico, l’estremità distale della gamba.

Il punto più estremo del corpo umano a contatto con il terreno.
Dato che siamo “bipedi implumi” (cit Platone), l’importanza delle nostre basi di appoggio dovrebbe essere al quanto evidente.

Il piede è un organo complesso perché complessa è la sua funzione, svolge compiti sia statici che dinamici, è deputato non soltanto alla capacità di muoversi e camminare, abilità che necessita di adattabilità, sensibilità e presa al suolo, ma ha anche la funzione di organo necessario per il mantenimento della postura e dell’equilibrio. Per svolgere queste funzioni il piede è dotato di innumerevoli articolazioni, di un sistema muscolare intrinseco, di una ricca innervazione, di una cute in parte elastica e sottile ed in parte dura e resistente.

Nel piede ci sono 26 ossa, (un quarto di tutte le ossa dello scheletro), ci sono 33 articolazioni, 20 muscoli, 150 legamenti e più di 7.200 terminazioni nervose che formano un ricco circuito di sensori per l’equilibrio ed una struttura anatomica in grado di sostenere il peso del corpo.

Tutti i carichi generati dal movimento si distribuiscono e prendono fulcro sul piede, per tale ragione i suoi legamenti e le inserzioni tendinee sul piede sono tra le più spesse e resistenti dell’intero organismo.

Nella stazione eretta, il piede poggia sul suolo con tre punti scheletrici:

  1. Un appoggio anterointerno che corrisponde alla testa del 1° osso metatarsale e alle sue ossa sesamoidi
  2. Un appoggio anteroesterno che corrisponde alle testa del 4° e 5° metatarsale
  3. Un appoggio posteriore sulla tuberosità posteriore del calcagno

La sua parte più prossimale entra a fare parte dell’articolazione della caviglia, il tallone costituisce l’estremità posteriore del piede, il tarso la porzione intermedia, il metatarso e le cinque dita la porzione anteriore.
Possiede una superficie inferiore detta pianta o superficie plantare ed una superficie superiore detta dorso.
Solitamente il peso del corpo viene ripartito sulla pianta del piede con il 57% sul calcagno e il 43% sull’avampiede.

La volta plantare simile ad un elica svolge una funzione ammortizzatrice nella ortostasi e nella deambulazione.

La parte scheletrica del piede, rappresentata dai pilastri e dagli archi, è deputata a sostenere le forze in compressione.

L’apparato capsulo-legamentoso, invece, è deputato a sostenere le forze in distensione.
Quando queste ultime superano il limite massimo di resistenza intervengono i gruppi muscolari, che concorrono a mantenere il normale assetto della volta plantare nei diversi momenti della marcia.

Durante la corsa l’intensità dei carichi sul piede è fino a tre volte maggiore rispetto al normale cammino e, per questo, anche le forze pronatorie sul piede aumentano, per facilitare l’assorbimento dell’impatto.
Il piede, elemento fondamentale per garantire il coordinamento e il controllo motorio dell’uomo, è tra le sedi più colpite da traumi sportivi.
Gli atleti spesso convivono a lungo con dolori al piede, inconsapevoli che una prolungata esperienza del dolore causa uno schema motorio alterato, caratterizzato da contratture muscolari, creando così un complesso circolo vizioso.

Per prevenire le problematiche dolorose a livello del piede, ma anche delle ginocchia e della colonna vertebrale, sia a carico dei legamenti che delle ossa e dei muscoli, si deve quindi fare molta attenzione al gesto atletico. Importante è inoltre inserire negli allenamenti esercizi atti a far lavorare muscoli tendenzialmente poco utilizzati ma importanti per la statica e la dinamica del piede.

Spesso impigriti da uso di scarpe eccessivamente rigide, i piedi hanno bisogno di ritrovare la loro libertà e capacità di movimento. CAMMINARE E FARE ESERCIZI A PIEDI NUDI dovrebbe essere una buona abitudine.

Avere piedi in salute si ripercuoterà positivamente su tutto il nostro corpo.

Osservando e confrontando le caratteristiche generali del piede e della mano, entrambi dotati di cinque dita, si può rilevare una notevole somiglianza dovuta alla comune origine da strutture embrionali simili successivamente specializzatesi.

 

Come si nota il piede è la prima parte della gamba che si forma nell’embrione, come un fiore che sboccia e che poi formerà lo stelo. Per cui il piede ha connessioni dirette con tutto il corpo dall’alluce alla lingua.

Renny
Personal Trainer