La fatica immobile

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La fatica immobile

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Al concetto di fatica fisica associamo normalmente attività dinamiche quali corsa, salti, scatti, esercizi come piegamenti, trazioni, transizione di grossi carichi, in poche parole
FaTica= movimento!
Difficilmente associamo la fatica allo stare fermi.
L’immobilità è uno stato che mentalmente ci conduce alla pausa al relax, al riposo.
Contrariamente a quanto si pensa invece possiamo fare fatica ed allenarci anche senza muoverCi.
Certo non stando sdraiato a letto o spaparanzaTi sul divano.
Fermi sì ma ATTIVAMENTE!
I nostri muscoli lavorano quando si accorciano: fase Concentrica, quando si allungano: fase Eccentrica e anche stando “Fermi”: fase isometrica ISO (stessa) METRIA (distanza). Gli esercizi in isometria favoriscono la contrazione muscolare, senza movimento, allo scopo di potenziare il muscolo, acquistando forza e resistenza, inoltre, questi esercizi riossigenano i tessuti e favoriscono la circolazione sanguigna.
Si possono allenare in isometria quasi tutti i muscoli del corpo come glutei, braccia, gambe e soprattutto addominali, muscoli importantissimi anche per sostenere la schiena e avere una buona postura. Questi particolari esercizi, allenano bene il “core”, perché sollecitano la fascia addominale più profonda.
Tra questi ultimi il più famoso è sicuramente il PLANK.
Difficile dimenticare il primo minuto in plank e scordare lo stupore per la fatica fatta nel “non fare nulla”
La contrazione isometrica è una variante per proporre ai muscoli un nuovo tipo di sforzo.
Gli esercizi isometrici vengono eseguiti in una posizione statica. Diversi angoli di lavoro e vari esercizi in tutte le posizioni dell’arco articolare permetteranno di migliorare la forza in tutti i muscoli attorno all’articolazione.
Gli esercizi isometrici sono una importante parte della riabilitazione, per il recupero della forza e il miglioramento della stabilità articolare .

*L’Isometria è un tipo di contrazione statica che crea tensione senza accorciamento (concentrico) o allungamento (eccentrico).
Quando un muscolo si contrae isometricamente, i suoi sarcomeri si accorciano anche se l’intero muscolo non lo fa.
Questo è possibile perché i sarcomeri non si estendono per l’ intera lunghezza della fibra muscolare e quindi non trasmettono la forza direttamente ai capi muscolari, la forza viene trasmessa attraverso le componenti cellulari che connettono le miofibrille ai capi delle cellule e inoltre attraverso il tessuto connettivo che collega tra loro le porzioni terminali e si prolunga a formare i tendini. Queste parti del muscolo (o della cellula muscolare) che non generano attivamente forza, ma che servono solo a trasmettere passivamente la forza ai capi del muscolo, vengono dette componente elastica del muscolo (CE).
Quando un muscolo si contrae isometricamente, la componente contrattile (CC) si accorcia e stira la CE, provocando tensione ai capi del muscolo. Così facendo, la CE si allunga mentre la CC si accorcia, con una variazione globale pari a zero.

Renny
Personal Training