Che vita triste!!

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Che vita triste!!

E’ quello che mi sento ripetere ogni qual volta rispondo con un NO a chi mi offre cibo spazzatura (merendine, caramelle, bibite gassate etc). Questo perché spesso si associano questi alimenti alla felicità. Ma è davvero questo a farci felici e ad appagarci? O siamo solo dipendenti da queste sostanze?
Noi siamo quello che mangiamo ovvero ciò che ingeriamo attraverso la bocca il nostro organismo lo utilizza per costruire se stesso. In genere si fa sempre poca attenzione a ciò che viene ingerito, raramente si pensa che quella sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri processi chimici, biologici ed energetici.
Se una sostanza è compatibile con la nostra natura l’organismo la assimilerà senza fatica e ne trarrà beneficio, ma se non lo è questo resterà inquinato, faticherà per neutralizzarne gli effetti negativi e perderà energia e forza vitale. Quando il nostro organismo non è più in grado di eliminare le tossine introdotte e accumulate si manifesta la malattia nella parte più colpita e debole dell’organismo. Dice il Prof. Von Bunge: «La vita si basa sulla trasformazione di sostanze mediante un processo tramite il quale vengono liberate energia ed efficienza, proprio come avviene in ogni processo chimico di trasformazione da un’entità chimica di atomi e molecole in un’altra».

Vi sono cibi che ammalano e cibi che guariscono, i nostri supermercati straboccano di cibi sofisticati, scadenti, devitalizzati, tendenti a togliere la fame ma non a darti vera nutrizione.
Il termine junk food è stato utilizzato per la prima volta nel 1972 da Michael F. Jacobson per indicare una tipologia di cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale e la ricchezza di grassi o zuccheri. Uno studio condotto dallo Scripps Research Institute nel 2008 ha suggerito che il consumo di cibo spazzatura alteri l’attività cerebrale in modo simile a quello provocato dalle sostanze stupefacenti. Dopo molte settimane di uso abbondante di cibo spazzatura si è notato che la parte del cervello destinata alle stimolazioni del piacere è diventato insensibile richiedendo quantità sempre maggiori di cibo per ritornare sensibile.

Il cibo spazzatura è prodotto con una miscela di ingredienti dosati per creare la massima risposta di piacere, capace di favorire il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore collegato alle sensazioni di appagamento, per cui si innesta così un circolo vizioso. Una volta provato il piacere provocato da questo genere di alimenti è difficile farne a meno. Per questo motivo si è portati a consumarli più spesso e in maggior quantità. Inoltre la dopamina, purtroppo, non si accumula e si esaurisce velocemente. In questo modo quindi si arriva alla dipendenza fisica, all’assuefazione, visto che l’assunzione da cibi grassi stimola i recettori della dopamina; qualora poi questi recettori non vengano più stimolati, non assumendoli, il corpo si sente privato di una sostanza che di conseguenza richiede al proprio organismo, innescando così il meccanismo della dipendenza”. Le malattie più comuni verso cui conduce l’uso dei cibi spazzatura sono l’obesità, il diabete le malattie cardiovascolari, ma anche depressione e alcuni tipi di cancro. Nel 2007 il British Journal of Nutrition ha pubblicato uno studio secondo il quale le madri che mangiano cibo spazzatura durante la gravidanza aumentano la probabilità delle malattie sopra citate nei figli.
Siete sicuri quindi che … siamo NOI quelli TRISTI?

QUANDO QUALCUNO DESIDERA LA SALUTE OCCORRE CHIEDERGLI SE E’ DISPOSTO A SOPPRIMERE LE CAUSE DELLA MALATTIA.
SOLAMENTE ALLORA È POSSIBILE AIUTARLO. (IPPOCRATE)

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Renny
Personal Trainer

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