NON CHIAMETELE FLESSIONI!

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NON CHIAMETELE FLESSIONI!

I piegamenti sulle braccia o push-up sono un esercizio a corpo libero noto per il potenziamento degli arti superiori, ma a differenza di quanto possa sembrare, questo esercizio non interessa solo gli arti superiori ma tutta la muscolatura del corpo. Infatti se è palese che gli arti superiori lavorano in maniera dinamica (principalmente i muscoli delle braccia, delle spalle e del petto – in maniera minore quelli del dorso e degli avambracci), vi sono altri muscoli che in “sordina” lavorano da stabilizzatori e dunque vengono attivati in maniera isometrica (statica). Questi stabilizzatori sono rappresentati da tutti i muscoli che compongono il tronco ed il bacino. Quando si ha un’ottima sinergia tra questi muscoli è possibile avere un buon controllo del proprio corpo: risulta più facile mantenere il giusto equilibrio senza creare scompensi “indipendentemente” dal movimento che compiono gli arti superiori.
Il tronco ed il bacino rimangono sempre nella stessa posizione di giusto equilibrio, nel rispetto delle curve che compongono la colonna vertebrale. Quello che invece mi capita spesso di vedere durante l’esecuzione di questo esercizio è la mancata attivazione del core, e il completo focus sulla transizione del tronco. Quando si esegue il push-up con un errato tipo postura è più facile creare danni al proprio organismo anziché benefici, dato che si lavora in una situazione di disequilibrio dove le forze sono a carico del tratto lombo-sacrale. Questi errori esecutivi sono molti frequenti nei soggetti poco allenati ma lo sono altrettanto in quelli che si allenano solo ed esclusivamente con i macchinari isotonici che non hanno un buon controllo dei loro stabilizzatori, dato che non vengono mai attivati per via del lavoro che risulta vincolato ed esclude le capacità di coordinazione neuromotoria. Inoltre queste errate posizioni possono essere assunte anche quando la muscolatura degli arti superiori risulta carente (frequente nelle donne) ed anche se il soggetto possiede un buon controllo dei suoi stabilizzatori  ma assume l’errata posizione come compenso a questa “debolezza”. Per evitare questo, l’esercizio può essere eseguito poggiando per terra le ginocchia in maniera tale che le forze a carico del tronco risultino minori per via della leva che – essendo più corta – carica meno sia sugli arti superiori che sul tronco, assicurando al tempo stesso maggiore stabilità. Possiamo variare l’apertura delle mani e l’angolazione delle braccia per sollecitare più o meno i vari muscoli coinvolti. Raggiunto il necessario condizionamento fisico possiamo progressivamente aumentare la difficoltà eseguendo le innumerevoli SKILL dello STRETT WORKOUT.

Renny Biancanelli